lunedì 5 agosto 2013

SUL VOMANO SOLO MINICENTRALI ELETTRICHE

Gentile Sindaco di CastellaltoVincenzo Di Marco, Sono totalmente d'accordo sulla linea tenuta circa il nuovo ponte sul Vomano e sulle iniziative prese, in particolare il Consiglio Comunale aperto a Castelnuovo Vomano.
Mi scuso e mi dispiace di non poterci essere, per motivi familiari.

Ti invio questa nota perché mi ha colpito il comunicato stampa del WWF circa la proposta della società ‘Energy seekers’ che Vuole realizzare, sul  fiume Vomano nel territorio di Roseto, comparso ieri sulla stampa locale, una centrale idroelettrica. Per circa due chilometri l'acqua del fiume verrebbe intubato per poi essere restituita al fiume.

Non sono contrario allo sfruttamento dell'acqua per ottenere energia ma ritengo che questa mega centrale  non tiene conto dell'impatto sull'ambiente e sulle attività tradizionali che avvengono attorno ad un corso d'acqua, spicca una specie di VIA, che trova contraria anche l'ARTA,  con contenuti  molto discutibili.

Sono però convinto che micro centrali, in vari punti del corso dell'acqua, possono risultare non invasivi, anzi utili per la riduzione delle situazioni di massima erosione.
Mi riferisco in particolare al forte salto all'altezza del vecchio ponte sul Vomano, che collega Castelnuovo V. con Cellino dove, una micro centrale permetterebbe di ottenere energia e contemporaneamente restituire l'acqua al letto del fiume in una condizione di calma, senza provocare erosione e senza dover intubare l'acqua per lunghi tratti come purtroppo avviene per la mega centrale di Roseto, per circa due chilometri.

L'idea di tutto ciò proviene dall'architetto Franco Patacchini che all'inizio del mio mandato si attivo', anche con l'Universita di Chieti che, in quel periodo studiavano la fattibilità di piccole centrali. 

Questa proposta mi piacque e spesso la prospettavo in diverse sedi istituzionali evidentemente senza successo. Il Tema di una piccola centrale a ridosso della nostra zona industriale, però, era fortemente apprezzata da parte degli industriali locali, ben disposti a far parte di un consorzio finalizzato alla realizzazione.

Una forte perplessità mi sorge circa la mega centrale di Roseto: un investimento così corposo richiede una certezza produttiva, che, in questo caso proviene solo da una costante disponibilità di acqua. Sappiamo che la portata del fiume presenta momenti di magra: cosa succederà alle attività agricole? È alla vita de fiume? Ed all'uso domestico che ci permette di risparmiare acqua potabile? ecc. 

Sindaco, sicuramente conosci il progetto e il corredo dei problemi,  ritengo che intorno a questo tema sia utile riflettere insieme, in primis con il WWF e successivamente anche con i nostri concittadini.

Allego  in coda, il COMUNICATO WWF 

So di porti un ulteriore problema ma giacché ci sei!

Con simpatia Cabriele Ruggieri

http://www.abruzzo24ore.tv/documents/2013/2257_energyseekers.pdf




WWF: Intubano il Vomano a Roseto. Colpo finale ad un fiume già disastrato

Incredibile parere del Comitato VIA, nonostante opposizione Arta

sabato 03 agosto 2013, 13:23

Fiume Vomano
Velleitario l'Assessore Di Dalmazio.
Il Fiume Vomano nel territorio di Roseto verrà in larga parte intubato per realizzare una centrale idroelettrica proposta dalla società Energy Seekers.
Si potrà captare dal fiume fino a 22.000 litri al secondo da un corso d'acqua che è già ridotto ad una fogna con gravissimi problemi ambientali. L'acqua, invece che scorrere nell'alveo, per 1,78 km sarà trasportata in un tubo enorme/canale verso la centrale, da cui verrà restituita al fiume.
In alcuni periodi, considerando anche altre piccole captazioni a monte, rimarrà nel fiume solo il 7,6% della portata, un rigagnolo! Il Vomano, a causa della pressione antropica che ne ha già sconvolto portata e qualità delle acque, non rispetta gli obiettivi di qualità fissati dalla Direttiva 60/2000 “Acque” dell'Unione Europea, in quanto il tratto di fiume coinvolto è classificato dall'Arta nelle categorie Scadente o Sufficiente a seconda degli anni.
Si ricorda che tutti i fiumi europei entro il 2008 dovevano raggiungere lo stato sufficiente ed entro il 2015 lo stato “buono”.
Il Comitato CCR-VIA della Regione si è spaccato sul progetto, visto che l'ARTA, assieme ad un altro membro nominato dal Consiglio Regionale, ha votato negativamente facendo mettere a verbale le motivazioni tecniche alla base del dissenso.
E' notorio che la sottrazione di una quantità spropositata di acqua ha un effetto dirompente sulla qualità del fiume e sulla sua capacità di autodepurarsi.
Il tutto su un corso d'acqua già disastrato, con effetti anche sulla qualità delle acque costiere visto che in foce non si rispettano i parametri per la balneabilità. Nel rilasciare il parere di non assoggettabilità a VIA (quindi l'opera non farà la Valutazione di Impatto Ambientale completa!), il Comitato si limita incredibilmente ad inserire una frase auto-assolutoria “l'opera non dovrà precludere il raggiungimento degli obiettivi di qualità comunitari”.
Ma non è proprio il comitato VIA a dover valutare gli effetti dell'opera? Dichiara Luciano Di Tizio, presidente del WWF Abruzzo “La Regione da un lato ha chiesto una deroga all'Unione Europea sulla qualità delle acque del Vomano rispetto agli obiettivi di qualità e dall'altro continua ad aumentare la pressione antropica sullo stesso fiume.
Per questo la decisione del Comitato CCR-VIA presieduto dall'Arch. Antonio Sorgi lascia esterrefatti, anche perché rende velleitari i proclami lanciati solo qualche settimana fa dall'Assessore Di Dalmazio che auspicava il risanamento dei fiumi per tutelare le imprese turistiche della costa.
Evidentemente in Regione esistono forze più rilevanti del volere dell'assessore e dei bisogni non solo dell'ambiente ma anche di intere categorie produttive come quelle degli albergatori e dei balneatori.
La cosa sconvolgente è che il comitato CCR-VIA ha approvato il progetto facendo fermare la procedura al solo screening senza far assoggettare l'opera alla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale completa, necessaria, in base al Testo Unico sull'Ambiente, per i progetti che possono avere un impatto.
Ebbene, il Comitato VIA ritiene che intubare gran parte di uno dei fiumi più importanti della regione non ha neanche un potenziale effetto sulla qualità ambientale! Evidentemente l'ARTA, che già nel 2010 individuava ufficialmente nelle captazioni una delle cause principali dello stato disastroso dei nostri fiumi, ha sognato.
Considerato il modo di procedere di questo comitato CCR-VIA è indifferibile un profondo cambiamento nella sua costituzione e nelle modalità di esame dei progetti, anche perché si rischia l'apertura della procedura d'infrazione comunitaria per l'evidente incongruenza con le politiche europee in materia di acque.”



Nessun commento:

Posta un commento