domenica 21 aprile 2013

DUE GIORNI DOPO



Notizie


  • Laura, credo che quanto dici possa rappresentare una speranza. È vero, siamo tutti noi a dover assumere la responsabilità di ricostruire un modo di essere veri cittadini, capaci di scegliere le cose e gli uomini giusti per il governo della nostra bellissima Italia.
    Non credo che gridando "Ammaziamoli tutti " o "alziamo l'ascia di guerra" si potrà cambiare il Paese. Lo potremo fare partecipando tutti civilmente alla vita politica (che poi è la quotidianità e non solo quella che si svolge nei palazzi). I politici (i vecchi e i nuovi) hanno capito di essere lontani anni luce dai loro elettori. Si sono arroccati nel loro fortino o meglio hanno messo a nudo tutte le loro "fragilità", sono dovuti correre da "papà" per farsi aiutare ad uscire da questo empasse. I grillini dal canto loro hanno gridato alla rivoluzione e al cambiamento ma quando gli è stato chiesto di entrare in un governo ( e quindi avere l'opportunità di far si che le cose avessero un corso diverso) hanno detto no perchè "o noi o niente". Insomma il paese è ostaggio dei capricci di molti: di quelli che gridano alla rivoluzione ma poi non vogliono responsabilità, di quelli che si dicono "giovani" ma sono più vecchi di quelli che vogliono abbattere, di quelli che hanno privilegi da 30 anni e non li vogliono perdere perchè non hanno mai fatto niente di diverso nella vita, del caimano che deve sopravvivere a tutti i costi per salvarsi (economicamente e penalmente), dei professori che hanno assaggiato "il potere"........Dai capricciosi non escludo neanche la stampa che a seconda del momento ha visto l'eroe e il salvatore della patria spesso dimenticando quello che aveva scritto qualche tempo addietro...La colpa più grave è che questo è un Paese che dimentica tutto, anche quello che è successo ieri.Qualche colpa la abbiamo anche noi cittadini perchè fino a che la crisi non ci ha morso nel profondo la società dello scambio, della collusione, dell'amico dell'amico è andata bene a tutti....Quindi sono dell'idea che se vogliamo un cambiamento NOI dobbiamo essere quel cambiamento.....con metodi civile,però.
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