La lettera di convocazione della “coalizione sociale”
Sabato 14 marzo 2015 si svolgerà l’assemblea costituente della “coalizione sociale” voluta da Maurizio Landini per dare rappresentanza politica alla protesta di sinistra contro le politiche del governo Renzi. E’ il primo passo della cosiddetta “Podemos” di Landini, quello che secondo molti giornali dovrebbe essere un nuovo soggetto politico capace di unire i partiti, ora marginali, alla sinistra del PD cercando di cavalcare il successo che stanno avendo formazioni radicali in Paesi del Sud Europa come Grecia e Spagna. Nella lettera riportata dal “Corriere della Sera” di venerdì 13 marzo 2015 Landini scrive come ”dovremmo trovare il modo di dare forma e forza ad un progetto innovativo, individuando punti di programma condivisi. Queste poche righe per invitarti\vi a incontrarci. Nelle scorse settimane abbiamo ragionato sulla necessità di un momento assembleare per dibattere in modo libero e aperto l’ipotesi di costruire una “coalizione sociale. Ho avuto la fortuna di potermi confrontare con molti di voi di condividere sin da subito l’idea che il tentativo di costruire una coalizione sociale muove da una certezza: la politica non è proprietà privata”. Nella lettera Landini rimarca come la Costituzione promuova la partecipazione alla vita pubblica, spiegando come si debbano contrastare due assunti che si stanno imponendo, ovvero la fine del lavoro e della società , grazie alla crisi economica e sociale degli ultimi anni. “”La fine del lavoro” e “la società non esiste, esistono solo gli individui e il potere che li governa” credo diano vita allo spettro di un futuro già presente con cui siamo chiamati a fare i conti in tutta Europa”. Le politiche della Commissione europea e della Bce, la cosiddetta Troika con la partecipazione del Fondo monetario internazionale, sono particolarmente criticate nella lettera di Landini, che in questo modo si aggancia ai partiti della Sinistra europea che maggiormente contrastano l’austerità, i greci di Syriza e gli spagnoli di Podemos. “ Le politiche della Commissione e della troika anche in Italia stanno mettendo in discussione la democrazia, il lavoro e i suoi diritti, l’istruzione e la formazione, la salute, i beni comuni e la cultura, la giustizia”. Per questo motivo è necessario “ coalizzarsi insieme per una domanda di giustizia sociale sempre più inascoltata e senza rappresentanza. La coalizione sociale dovrà essere indipendente e autonoma : significa che per camminare dovrà potersi reggere sulle proprie gambe e pensare collettivamente con la propria testa”.

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